Primo caso di cromoblastomicosi in Italia
Titolo dello studio: Chromoblastomycosis caused by Cladosprium sp. in a captive bullirog (Lithobates catesbeianus) in Italy
Abstract
Le cromoblastomicosi sono infezioni fungine croniche cutanee e sottocutanee che colpiscono l’uomo in seguito all’inoculazione traumatica di funghi dematiacei (pigmentati) comunemente presenti nel suolo e sulle piante come Fonsecae pedrosoi, Phialophora verrucosa e Cladophialophora carrionii. Si distinguono dalle feoifomicosi, anch’esse causate da funghi pigmentati, per la formazione tissutale di corpi sclerotici, forme di resistenza fungine simili a pallini di piombo. Queste micosi sono segnalate prevalentemente nelle aree tropicali e subtropicali, dove spesso le persone sono costrette a lavorare nei campi privi di adeguate calzature o protezioni.
Le cromoblastomicosi sono segnalate anche negli anfibi, soprattutto rane e rospi, in cui la diffusione del fungo si estende agli organi interni causandone inevitabilmente il decesso. La temperatura ambientale in cui vivono gli anfibi nei terrari (18-22 gradi) è ideale per la crescita di questi miceti che sono così in grado di proliferare velocemente e invadere i tessuti dell’ospite. La temperatura corporea dell’uomo risulta invece troppo elevata per lo sviluppo di questi microrganismi, che riescono perciò a colonizzare solo gli strati superficiali.
Il caso clinico della rana toro presentato al congresso SoIPa di Napoli rappresenta il primo report di cromoblastomicosi causato da Cladosporium spp. in italia
Immagine 1: ife fungine settate con conidiofori dritti che producono abbondanti conidi acropetalici

Immagine 2: colonie fungine pigmentate dopo 5 giorni di incubazione a temperatura ambiente.

Immagine 3: architettura tissutale oscurata da infiammazione granulomatosa cronica e marcata con ife e corpi elementare pigmentati intralesionali

Il lavoro è frutto della stretta collaborazione tra Veterinari Clinici, Patologi Clinici, Patologi, Microbiologi e Biologi molecolari che hanno sospettato, identificato, coltivato e tipizzato il microrganismo.
Autore: Andrea Grassi (DVM, Dipl. ACVM (Bacteriology-Mycology)): SCOPRI IL NOSTRO STAFF SCIENTIFICO